Andrea Martines - Blog (2006-2013)

Collezioni di sabbia più fine

20 marzo 2007

Melanconica scoperta: oggi Gaia Giuliani ha recensito su Repubblica una collezione di sabbia senza nemmeno citare il celebre saggio di Calvino sull’identico argomento, che diede il nome a una splendida raccolta saggistica.

In una mia vita precedente mi affezionai a quella metafora della “sabbia come modello della disgregazione del mondo e del discorso su esso, entropizzato in una collezione seriale di parole i cui significati si confondono ed equivalgono”. Dieci anni dopo, devo dire che i granelli non sono neanche più visibili ad occhio nudo.

3 commenti:

1. tostoini ha detto:

20 Marzo 2007 @ 21:06

oggi leggendo l’articolo mi chiedevo se fosse una scelta dell’autrice, di non parlare del saggio tanto per evitare il citazionismo, ignoranza – spero di no, via – o un mesto caso di memoria corta tipicamente italiana…sarà che io non riesco nemmeno a sbattere le infradito per levare la sabbia prima di entrare in macchina senza pensare alla sabbia di calvino e sorridere.
(oddio, detta così, probabilmente ha ragione l’articolista, ed é il mio amore per calvino ad essere decisamente eccessivo..!)

2. Andrea Martines ha detto:

21 Marzo 2007 @ 1:27

Ah, tu sei per l’omissione volontaria?
La vedo dura.
Chi sa, magari è proprio così, e la Giuliani, segretamente affiliata al “nascondismo” guzzantiano, potrebbe inaugurare con questo una serie di pezzi, ed un intero sottogenere letterario:
– racconto di una storia di guerra intorno ad un ponte sul fiume Kwei, scelto casualmente sull’atlante;
– la recensione di un autoritratto con orecchio tagliato di un esordiente naif nel sud della Francia, senza mostrare di conoscere Van Gogh;
– cronaca nera di un delitto passionale a Venezia compiuto da un uomo di colore, sobillato dal un suo consigliere di nome Iago, senza alcun riferimento letterario apparente;
– intervista doppia impossibile ad un nobiluomo dimidiato da una mina antiuomo, in cui ogni riferimento a personaggi di fantasia è da considerarsi puramente casuale.

3. tostoini ha detto:

21 Marzo 2007 @ 15:22

no, diciamo che l’omissione volontaria era una possibilità che ho cercato di autoimpormi per non trovare il tutto troppo desolante..comunque voci di corridoio dicono che il prossimo articolo tratterà del caso di un uomo ritrovato nel suo letto tramutato in un enorme coleottero, sulla cui vicenda sono al lavoro gli scienziati dell’Università di Praga.